UNA POSIZIONE STRATEGICA

I dintorni

Siamo in una posizione unica e dolcissima, tra lago, collina e montagna. Il nostro villaggio è base ideale per andare alla scoperta di un territorio ancora carico di sorprese: oasi naturalistiche, antichi borghi di pescatori e capolavori artistici. Ecco qui qualche spunto per le vostre esplorazioni, fermo restando che il nostro personale sarà sempre a vostra completa disposizione per ulteriori suggerimenti, indicazioni e segnalazioni.

 

Luoghi incantevoli da esplorare

Venite a scoprire il lago e i suoi incantevoli territori

Primo “approdo di civiltà” partendo dalla vostra casetta nel verde, Clusane –frazione di Iseo- è un antico borgo che attraverso stretti vicoli e intime piazzette conduce in riva al lago, su cui si affaccia il quattrocentesco Castello Carmagnola, fresco di restauro e visitabile su appuntamento. Il borgo è noto soprattutto per il suo piatto principe: la tinca al forno con polenta, cui è dedicata una settimana gastronomica nel mese di luglio che coinvolge tutti i ristoranti della zona. La curiosità: sul lungolago, il pentolone che i pescatori usavano per tingere le reti con le bucce di castagna, oggi monumento al legame tra uomo e lago.

Una cittadina affacciata sul lago con una lunga tradizione e un nome conosciuto in tutto il mondo grazie al legame con i grandi motoscafi. E’ questo e molto di più Sarnico, a metà tra la provincia di Bergamo e quella di Brescia: la cittadina è stata costruita proprio nel punto in cui le acque del lago d’Iseo defluiscono verso la pianura attraverso il fiume Oglio.
Sarà per quell’atmosfera di eterna vacanza che vi si respira, per la cordialità della gente che vi abita, per quel perfetto legame tra antiche tradizioni e modernità che lo contraddistingue, ma di certo non si può dire che Sarnico non sia un paese che rimane nel cuore.
Chiunque, appena ci arrivi, non può non notare la grande coreografia che si crea tra il lago, le aree verdi, i fiori curatissimi. Oltre alla descrizione delle meraviglie della cittadina bergamasca, vale però la pena di spendere anche due parole su tutto ciò che Sarnico non è, ma che diventa. Di occasione in occasione. Sarnico diventa infatti teatro per il Sarnico Busker Festival, il festival internazionale dell’Arte di Strada che in tre giorni presenta oltre 200 spettacoli ed esibizioni. Senza dimenticare la grande musica, con il “Sebino Summer Festival” che ogni anno, nel mese di luglio, porta a Sarnico e su tutto il lago d’Iseo una Master Class di alto perfezionamento musicale svolta da docenti di fama internazionale per giovani musicisti italiani e stranieri.
Per tutti gli sportivi ricordiamo la SarnicoLovereRun, la famosa corsa podistica sulla strada che costeggia il lago d’Iseo. Il tragitto è stato, infatti, pensato per esaltare la bellezza degli scorci lacustri della sponda bergamasca, che si susseguono rapidamente, sottolineando colori, vegetazione e fauna.
Sarnico dista solamente 3 chilometri da Costa Verde Natura ed è facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta attraverso la nuova pista ciclopedonale in pochi minuti.

La visita di Paratico può iniziare percorrendo l’antica strada reale (attuale via Cavour): l’itinerario rasenta la collina del castello, la torre Lantieri (XIV secolo) per giungere alla piazza dove la strada risale la collina con ampio panorama sul castello Lantieri e sulle case bassomedievali della contrada sottostante. Dal culmine della collina municipale presso il municipio si può scendere a Rivatica oppure dirigersi sul crinale con vedute sul basso lago, verso la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, per proseguire poi in direzione dell’antica chiesa di San Pietro. A Rivatica interessante è la visita al ponte in ferro, alla stazione di stile ottocentesco con richiami Liberty, all’Oselanda (Uccellanda) di architettura neogotica e ai pontili realizzati con massicciate in pietra, utilizzati come luogo di scambio tra le chiatte e i treni adibiti al trasporto dei prodotti siderurgici di Lovere. Dal 2010 l’area è stata adibita a parco pubblico naturalistico denominato Parco delle erbe danzanti, dove convivono le tracce di archeologia industriale, il paesaggio del lago e una vegetazione appositamente studiata per dare al visitatore sensazioni giocose e mutevoli.

Alle spalle del lago, preannunciata dalla bellezza selvaggia e indomita delle torbiere, ecco quella ordinata e composta della celebre Franciacorta. Un nome dalla forte valenza storica, sulle cui origini e sul cui significato ancora si discute: piccola Francia o (molto più probabilmente) zona franca da tasse? Quel che è certo è che, vestendo le colline di pregiati vigneti, l’uomo qui ha regalato al mondo una zona unica, non solo per l’altissimo livello dei suoi vini -e delle Bollicine in particolare, capaci di fare concorrenza allo Champagne- ma anche per il suo fascino elegante. Due aspetti non trascurabili e soprattutto complementari, perché al successo dei suoi vini contribuisce certamente una natura particolarmente felice e generosa, che l’uomo una volta tanto ha saputo valorizzare al meglio. Costellata di antichi borghi, abbazie, rocche, nobili residenze, cascine e cantine la Franciacorta è splendida da perlustrare in bicicletta, magari avvalendosi di un tour guidato con soste per uno shopping enogastronomico di qualità. In un dolce saliscendi degustate, comperate e ritirate a destinazione. Se invece preferite pedalare in autonomia, andate dove vi portano le gambe ma non trascurate di far tappa a Rodengo Saiano con la splendida abbazia olivetana, a Ome con l’antico Maglio Averoldi e le terme, a Monticelli Brusati con il Santuario della Madonna della Rosa e lo scenografico sentiero delle cascate.

E’ il “capoluogo” indiscusso del lago, cui dà anche il nome. Splendida cittadina che sposa il silenzio del borgo antico, di impianto medievale, con la movida nei locali del lungolago, nasconde dietro le vie principali, tempio dello shopping griffato, antichi vicoli silenziosi. Proprio addentrandosi nel reticolo di viottoli si arriva per esempio alla Pieve di Sant’Andrea, splendido esempio di architettura romanica che domina una piazzetta discosta, ancora in acciottolato, e conserva un importante affresco dell’Hayez. Poco lontano, la Chiesa dei Disciplini, con una preziosa Danza Macabra del 1485. Altro baluardo imperdibile dell’antica storia iseana è il Castello Oldofredi, con il Museo delle Due Guerre. Dolce la passeggiata che conduce, in pieno centro storico, al Santuario della Madonna della Neve, quasi nascosto tra le case, seppure in bella posizione rialzata. Mentre camminate, tenete sempre la testa alta: sono numerosi i palazzi storici restaurati a dovere, con l’esaltazione di antichi archi, frammenti di affreschi, decori ecc. Da non perdere quello dell’Arsenale, un tempo utilizzato come carcere e oggi sede museale. Iseo è anche porto importante, da cui partono diversi battelli alla scoperta del lago via acqua.

Il più piccolo (ma non meno affascinante) dei grandi laghi lombardi ha la sua rivincita in Montisola, regina indiscussa del Sebino e isola lacustre abitata più grande d’Europa, con un perimetro di quasi 10 km. Inserita a ragione nel club de I Borghi più Belli d’Italia, domina non solo fisicamente il bacino e ne è l’attrazione principale, per nulla combattuta tra vocazione turistica e tradizione. Qui, nei piccoli borghi che punteggiano l’immenso monte, accanto a bar e ristorantini di pesce, continuano le attività di sempre: pesca, costruzione di barche, produzione di reti (e non solo da pesca, buona parte di quelle impiegate nelle porte sui campi da calcio proviene da qui). L’isola, che sulle sue ripide e ancora selvagge sponde nasconde altri borghi-sorpresa (le tante frazioni del comune unico di Monte Isola), è pedonale, con l’unica eccezione dei motorini in uso agli abitanti, di qualche rara auto di servizio e del bus-navetta. Esploratela dunque a piedi, salendo lungo la strada asfaltata o lungo i sentieri all’ombra del bosco fino al Santuario della Madonna della Ceriola, ben piantato da secoli sul cucuzzolo della montagna e custode di un panorama a tutto tondo sul lago, le isole “sentinella” di Loreto e San Paolo e sulle sponde bresciana e bergamasca. Lungo il percorso scoprirete la torre di Siviano, Casa Morosini (antico complesso di case in pietra) in frazione Novale, i palazzi Martinengo e Ziliani e Casa Novali a Carzano, Rocca Martinengo sopra Sensole, Palazzo Zirotti a Menzino… Piatti tipici, e ricercati, dell’isola sono il salame prodotto a mano e leggermente affumicato nelle cantine locali, le sardine essiccate al sole e tutto il pesce di lago (persico, cavedano, coregone, aole, salmerino, luccio ecc.) preparato secondo le ricette della tradizione. Da non scordare l’oro verde di Montisola: pregiato olio extravergine d’oliva, fregiato della Dop.

Se la sponda bresciana del Sebino finisce dove siamo noi, a Clusane, è a Pisogne che inizia, là dove il fiume Oglio si getta nel lago. La cittadina, cerniera tra monti e lago, è stata sempre centro cruciale per i commerci e le comunicazioni e di conseguenza teatro di assalti e scontri. Decisamente movimentata la sua storia, cui appartiene anche la condanna al rogo di otto streghe nel 1518. Testimonianze e antiche vestigia affollano il centro storico, ben recuperato e dominato dalla medievale torre del Vescovo. Punta di diamante del patrimonio storico e artistico è certamente la chiesa di Santa Maria della Neve, ai margini del centro abitato, interamente e magnificamente affrescata dal Romanino. Da Pisogne si può scegliere di proseguire lungo il lago raggiungendo la sponda bergamasca o di imboccare invece la Valle Camonica.

In una sola giornata è davvero impossibile visitare l’intera vallata spingendosi fino al Passo del Tonale, al confine con il Trentino. Percorsa dall’alto corso del fiume Oglio, la Valle Camonica presenta paesaggi variegati, da quelli ancora lacustri a quelli prealpini e infine alpini. Con le sue numerose vallate laterali, offre infiniti spunti per gite ed escursioni. Se però non potete concedervi più “spedizioni” in valle, vostra meta imprescindibile dovranno essere le incisioni rupestri -dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’Unesco- di cui la Valle Camonica è ricca e che, in uno straordinario e sconfinato libro dalle pagine di pietra levigata, raccontano la storia primordiale di questa valle e dei suoi antichi abitanti, i Camuni. Tra le altre attrattive, numerosi castelli tra cui quelli di Breno e di Gorzone, le affascinanti “Piramidi di Zone”, l’Archeopark per un’avventura preistorica in famiglia, gli antichi magli e il mulino di Bienno, le vestigia romane di Cividate Camuno, le terme di Boario e Angolo, altre tracce del Romanino a Breno e Bienno, la Via Crucis di Cerveno con statue in legno del Simoni, i cortili e i vicoli del borgo fortificato di Bienno, anche questo tra I Più Belli d’Italia.

Meta imprescindibile di un tour del litorale orobico del lago è certamente la cittadina di Lovere, altra perla sebina tra I Borghi Più Belli d’Italia. Arroccata sulla sponda rocciosa con il suo impianto medievale di vicoli in salita, è dominata da torri e case-torri, testimonianza dell’antica cinta muraria, e dal monumentale santuario delle Sante Capitanio e Gerosa nonché dai resti del Castelliere, già in uso ai tempi dei Galli. Ai margini del borgo la Basilica di Santa Maria in Valvendra, con il singolare ingresso a monte invece che a lago. Sul lungolago, la prestigiosa Accademia Tadini, tra i musei più antichi di Lombardia, con opere del Canova e una ricca pinacoteca. Da qui, spingendosi verso l’altra punta del lago e Sarnico -bella cittadina di viuzze medievali e ville liberty, famosa soprattutto per i cantieri dei lussuosi motoscafi Riva- si incontrano altre attrattive. Tra quelle naturali, in una sponda selvaggia a roccia prevalentemente nuda, l’orrido del Bögn nei pressi di Riva di Solto e Castro: un’insenatura aspra dove le acque del lago lambiscono vertiginose pareti di roccia a strapiombo, che paiono come scolpite in lastroni verticali. A Tavernola Bergamasca spicca la chiesa romanica di San Pietro, affrescata dal Romanino, ma c’è anche la cinquecentesca Villa Fenaroli, con vasto parco botanico.

Le nostre proposte eco

Relax ma anche passeggiate ed escursioni in armonia col territorio

Appena fuori dai nostri cancelli, il desiderio di tutti gli amanti della bicicletta: una comoda ciclabile che costeggia il residence e conduce ai due centri più vivaci e glam del lago. Prendendo a destra si arriva a Sarnico, cittadina deliziosa rinomata per lo shopping e la movida. Prendendo a sinistra, si fa invece rotta su Iseo, “capoluogo” del lago, altrettanto affollato di boutique griffate, locali alla moda e ristoranti di alto livello. Da Iseo è possibile proseguire per un’intera giornata in sella, lungo un percorso dedicato e sicuro, che tocca gli altri paesi della Riviera degli Ulivi: Sulzano, Sale Marasino e Marone. Appena oltre quest’ultimo, imboccando la scenografica pedo-ciclabile di Vello, pittoresco tragitto ricavato sulla vecchia litoranea carrabile, si schiude un mondo inatteso e fermo nel tempo. Qui si pedala in tranquillità, accarezzati da una costante brezza, a ridosso di aspre rocce e circondati da una vegetazione assolutamente spontanea, con vista impagabile sul lago. L’escursione finisce a Toline, nel territorio di Pisogne. Per i meno allenati è anche possibile tornare in treno, caricando la propria bici.

 

Dall’abitato di Pilzone, frazione di Iseo raggiungibile dal residence anche in bicicletta, parte l’antica Via Valeriana: una trentina di chilometri ora su sterrato, ora su ciottoli che i pellegrini usavano percorrere per recarsi in Valle Camonica. Ecco perché alcuni studiosi ritengono che il nome corretto sia in realtà Via Valleriana, con due “l”. Poco importa, quel che conta è che oggi offre un cammino agevole e panoramico tra ulivi, prati fioriti e scorci verdi di lago fino a Pisogne, ultimo paese del Sebino prima di piegare verso la costa bergamasca o di proseguire verso le montagne camune appunto. Lungo l’antica strada di origine romana sapientemente recuperata, segnalata e attrezzata si incontrano fattorie, romantici pugni di case, borghi rurali ancora intatti come per esempio quelli di Maspiano e Tassano, santuari (obbligatoria una sosta a quello di Gandizzano, con la sua rarissima statua lignea di Madonna incinta), chiesette solitarie, edicole, cappelle votive e persino un antico mulino in località Marasino. La Valeriana tocca il suo punto più alto a Croce di Zone (903 metri), nei boschi sopra Marone. Dopo aver seguito a lungo il lago a mezza costa, si alza per svelare alcuni dei gioielli “segreti” del Sebino: l’eremo di San Pietro in vinculis, la riserva naturale delle piramidi di terra (che qui chiamano “fate dei boschi”), la quattrocentesca chiesa affrescata (anche esternamente) di San Giorgio a Cislano e il sito paleontologico delle orme degli arcosauri del Triassico. Ultima tappa della passeggiata sulle orme degli antichi romani è appunto Pisogne. Ai margini del centro storico, la chiesa di S. Maria della Neve, affrescata nientemeno che dal Romanino. La Valeriana si può percorrere a piedi o in mountain-bike.

Tra Clusane e Iseo, ecco il miracolo delle torbiere. Oggi riserva naturale in quanto “zona umida di importanza internazionale” e area di priorità per la biodiversità nella Pianura Padana lombarda, sono soprattutto un capolavoro della natura. Spettacolo puro, da ammirare e non danneggiare. Là dove un tempo si obbediva solo alla legge dell’economia e si estraeva torba, oggi nella visita bisogna attenersi a regole scrupolose, a tutela di un habitat unico e fragile. Un apposito percorso pedonale conduce alla scoperta degli scorci più belli e commoventi di quelle che sono conosciute come le lame d’acqua. Visto dall’alto, il paesaggio è infatti disegnato in una sorta di lucenti piscine naturali delimitate da canneti e vegetazione spontanea. Lungo passerelle, sentieri e ponticelli si cammina dimenticando il mondo esterno, penetrando un silenzio rotto solo dagli uccelli che abitano qui: airone rosso, falco di palude, nibbio bruno, tarabusino, albanella reale, moretta tabaccata, cigno reale, cormorano, airone cenerino, cannareccione e molti altri… Ci si muove tra stagni dalle acque apparentemente immobili, nelle quali sguazzano invece lucci, persici, alborelle, carpe, tinche, anguille e pesci gatto. Dal punto di vista della vegetazione, l’estrazione di torba nei secoli scorsi ha fortemente alterato l’habitat originario, ma ha avuto il pregio di favorire la nascita di microambienti che formano una sorta di “mosaico ecologico” di grande fascino e pregio, che vivacizza il tipico proliferare di cannucce e giunchi di palude. A un certo punto, procedendo verso Provaglio ecco riapparire improvvisa la traccia dell’uomo: è il monastero cluniacense di San Pietro in Lamosa. Elegante e discreto, riccamente affrescato, sorveglia da secoli (le prime fonti sono riconducibili attorno all’anno Mille) le lame.

Il TRENO DEI SAPORI composto da una motrice diesel e due carrozze color arancio percorre la sponda bresciana del Lago Iseo, lungo la direttrice ferroviaria Brescia-Edolo-Brescia.
Il tragitto consente ai passeggeri di godere dei magnifici paesaggi offerti dai territori della Franciacorta, del lago Iseo e della Valcamonica, gustando contestualmente menu tipici locali, accompagnati da vini serviti da Sommelier certificati.

PRENOTA “Il Treno dei Sapori”

 

Piramidi Di Zone Lago d'Iseo

Uno degli spettacoli naturali più singolari del territorio che circonda il Lago d’Iseo è costituito dalle Piramidi di terra che si trovano in località Cislano di Zone.
La Riserva, istituita nel 1984, prende il nome dalla particolare forma che il deposito morenico di sabbia, massi e ciottoli ha acquisito nel corso dei secoli, trasformandosi in lingue di roccia alte fino a 30 metri, con massi di grandi dimensioni adagiati sulla loro sommità, a fungere da scudi protettivi. Ad accrescere questa azione protettiva, è presente attorno alla piramide di terra una pellicola costituita da argilla insolubile, che viene trasportata dall’acqua lungo i fianchi della struttura. Il processo di erosione, prodotto dagli agenti atmosferici, è continuo e visibile nel giro di alcune decine di anni.
La Riserva si estende su una superficie di circa 21 ettari, ad un’altezza tra i 400 ed i 600 metri s.l.m.
All’interno di essa si sviluppa un percorso circolare di media difficoltà, sconsigliato alle famiglie con bimbi molto piccoli e agli anziani non abituati alle camminate.
Lungo il sentiero sono posizionati alcuni cartelli esplicativi, che danno informazioni al visitatore circa il fenomeno naturale delle piramidi di terra e le caratteristiche del territorio che le ospita.
La riserva è sempre aperta, visitabile tutto l’anno e l’accesso è libero. Da evitare i periodi di pioggia e neve che rendono il sentiero piuttosto pericoloso e le ore più calde nel periodo estivo.
In prossimità dell’ingresso, merita una visita la chiesa di San Giorgio, con l’affresco esterno del Santo che uccide il drago.
Zone è facilmente raggiungibile da Costa Verde Natura in circa 30 minuti percorrendo la strada costiera in direzione Pisogne/Valle Camonica; giunti a Marone si trova la deviazione per Zone.

La “Big Bench” di Sale Marasino è una panchina gigante arancione, posizionata in località Maspiano in un punto strategico che offre una vista mozzafiato sul Sebino e su Monte Isola. L’installazione è realizzata nell’ambito del progetto “Big Bench Community Project” (BBCP) dell’artista/designer americano Chris Bangle.
Come arrivarci:
Dal Centro di Sale Marasino seguire le indicazioni per la “Panchina Gigante” fino alla frazione di Maspiano. Proseguire a piedi, in salita, lasciando la chiesa di San Giacomo sulla destra. Sottopassare la SP 510 e continuare sulla strada fino all’imbocco del sentiero, che in 10 minuti conduce alla big bench. Tempo di percorrenza a piedi da Maspiano di Sale Marasino: 40 minuti: facile, per tutti
Il percorso da seguire è indicato da apposita segnaletica.